Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni.(CIT) Eleanoor Roosvelt...

...E i miei sono fottutamente belli (CIT) Paolo Scotti

domenica 6 ottobre 2013

Trail degli Eroi 2013 salite discese e tonnellate di Storia.

 Foto by Martina Vanzo 
Precedentemente pubblicato da RunLovers.it
Difficile condensare in poche righe l’esperienza di un trail di 46km… e 2500mD+… perché?
 Perché il D+ nel “Trail degli Eroi” non è dato solo dal dislivello positivo, ma dall’emozione che ai 1770m di Cima Grappa ti coglie vibrante ed improvvisa facendoti sentire piccolo piccolo al cospetto dei veri Eroi…
Ore 6:00: 430 trailer sono pronti, sulla Start line di Semonzo del Grappa, sta per andare in scena la terza edizione di una corsa che anno dopo anno conquista un numero sempre maggiore di appassionati, pacche sulle spalle, qualche in bocca al lupo, frasi di circostanza...
 

  Brutti Ceffi in Start Line

Che non sia un “Trail” qualunque, lo si capisce fin dalle prime note: la tromba suona “Il silenzio” un brivido percorre la schiena, non è la pioggia che da 5 minuti ha iniziato la nostra “purificazione podistica” è qualcosa di più è “LA STORIA” che ti viene a prendere, il silenzio è quasi assordante, non vola una mosca TRE-DUE-UNO- VIA!

 Il brivido lascia il posto all’adrenalina, si parte!
I primi 2 km servono a scremare il gruppo per affrontare  la prima salita, salita vera, un single track che in 4 km ti solleva di 600m, il sentiero è un lungo serpente che tortuoso si inerpica illuminato dalle luci delle frontali, si parla poco e si pesta decisi, il sottobosco ci farà da ombrello naturale fino ai 1000m di “Campo Croce”, breve ristoro, solo idrico come in tutti gli altri, è vero Trail questo, è autosufficienza alimentare pura, si corre su strada asfaltata per qualche centinaio di metri, una signora sulla settantina non manca di  incitarci uno ad uno, GRANDISSIMA!

Ora pioviggina ma il tempo peggiora rapidamente, si torna sul prato e sulle creste che ospitavano le retrovie dell’esercito italiano durante la prima guerra mondiale, nei giorni di sole da qui la vista spazia su tutta l’alta pianura veneta, dalla Cima, la visuale spazierebbe fino alla laguna Veneta ma oggi no, non è uno di quei giorni, vento e pioggia si fanno beffe di noi, a momenti sembra che piova da destra, da sinistra, a tratti anche dal basso, la nebbia ovatta e rende ancora più spettrale l’atmosfera, non fosse che il sentiero è praticamente inciso nell’erba a momenti si fa perfino fatica a scorgere il pur perfetto balisaggio del percorso, chi ha esagerato nella prima parte inizia a pagarlo da subito, il nervoso saliscendi ci porta  ai piedi di “Cima Grappa”, attraversando “La Cadorna” (la strada che porta i turisti della domenica in auto fino alla cima) i soliti incitamenti dei tanti volontari non mancano mai, un cartello dice “Cima Grappa 10 minuti”, non ne passeranno più di 4, aumentano i sorpassi, senza accorgersene si arriva ad un altro cartello c’è scritto “Luogo Sacro,  tenere un comportamento consono al luogo”
 C’è una visibilità di 10m, a 15metri da noi d’un tratto si materializza nella sua maestosità il Sacrario di Cima Grappa,  ove riposano finalmente in pace le spoglie di 22910 Eroi, il meglio della gioventù italiana ed Austroungarica che la grande guerra ha strappato nel fior fiore dei loro anni… il “Trail degli Eroi” è dedicato ad ognuno di loro.
Grossi cippi recanti il nome delle battaglie che hanno scritto la storia d’Italia "Monte Asolone", "Col Moschin", "Monte Pertica" tanto per citarne qualcuno, troneggiano ai lati di un lunghissimo vialone che unisce il mausoleo italiano al cimitero austroungarico, basta scrutare le facce di chi non è mai passato di qui, per capire che l'emozione di percorrere questo "viale" qui, oggi, dopo 13km e 1600m D+, va aldilà di qualsiasi cosa raccontabile a parole, si avanza, non ci si può fermare, ci sono 10° diluvia e sibila il vento, la temperatura percepita è prossima ai 5° sono in maniche corte, in caso di fermata inattiva e prolungata per più di 5 minuti l’ipotermia è assicurata.
 Conosco il percorso a menadito, mi fiondo sotto il gazebo del ristoro, qui l’organizzazione concede l’unico strappo alla regola: c’è pane e salame, poesia! I prossimi 3 km sono di veloce discesa, indosso il kway, ringrazio i temerari volontari e mi fiondo giù per la mulattiera trasformata per l’occasione in ruscello, la pioggia non molla, pozzanghere ovunque, il bambino che sguazza in me esce allo scoperto, tutte le pozzanghere sono mie, GODO!
Un susseguirsi di colli sacri portano ancora le cicatrici delle bombarde, la nebbia inizia ad alzarsi, si distinguono chiaramente le trincee delle “prime linee”, siamo sul lato nord del massiccio, in giornate serene le dolomiti sembrano ad un soffio…
La discesa da “Col della Berretta” è molto tecnica, sembra una pista di pattinaggio fangoso scavata tra i prati e il bosco, mi diverto un sacco, dopo il terzo capitombolo di un tizio davanti a me gli spiego la mia tecnica “Passi corti, rapidi e giù a Bomba gli dico”, mi guarda strano, non lo vedo affatto convinto!”
In discesa non mi tiene nessuno, prati, carrarecce, il percorso è vario e mai noioso, giungiamo al “Finestron” altro breve ristoro, sottobosco misto, chi ne ha può letteralmente volare, 32°km “Col del Fenilon”, Bassano del Grappa e tutta la Valsugana sono ai nostri piedi, bellissimo, un timido raggio di sole filtra tra le nubi, scendiamo fino ai 1050m di “Campo Solagna”, breve tratto su strada asfaltata, una mamma con bimbi al seguito aspetta probabilmente un papà sul percorso, sono illuminato da una grande idea, urlo ai bimbi di aver appena visto “Peppa Pig” dietro la curva, i bimbi partono imprendibili in salita a 3:30 al km, fuggo, penso che se la mamma avesse avuto anche il più scassato dei fucili della prima guerra mondiale, con me non avrebbe sbagliato mira…
 Ultima salita, per risalire tra le trincee restaurate e le gallerie di Col Campeggia, 40°km, da qui alla fine è sola discesa, un cartello indica “Next Beer 5km” yeah, sono molto stanco ma i continui sorpassi di chi ha già dato troppo mi dopano, vado, vado,l’ultimo km in leggera discesa sembra infinito, metto il cervello in modalità “Vai Uomo è andata anche questa” Gonfiabile, lo speaker pronuncia il mio nome, è fatta,” Trail degli Eroi 2013, l’anno prossimo ti ricorro col sole!”



 Io, Sua Maestà Marco De gasperi e Richard Beer... il Taglia!








MEMENTO AUDERE SEMPER... RICORDA DI OSARE SEMPRE

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